Un antico e innocente malcostume - 01-08-01 - Giovanni Forgione

Lettera inviata via fax (ricevuta conferma)

al Comando Forestale di San Salvatore 

 

 

Lettera intestata a diversi destinatari tra i quali 

il Comando Forestale di San Salvatore 

Oggetto: Accensione di sterpaglie

Vivo al secondo piano, nel centro di Telese. Quotidianamente la mia casa è invasa da fumo proveniente da fuochi di sterpaglie accesi in giardini privati ed in luoghi curati dal Corpo Forestale. La rabbia per l’invasione del fumo nei miei polmoni si raddoppia quando penso che ciò succede anche ai miei figli.

  

Ad arricchire il mio sconforto, lo stupore di quanti non credono che il fumo possa propagarsi anche nel raggio di un chilometro e più. L’intossicazione di cui sono vittima quasi ogni mattina giustifica la mia testardaggine. E’  un mio diritto respirare aria pura, tenere le finestre aperte e cominciare le giornate in modo sereno.  Quando il fumo mi aggredisce nel sonno alle sei di mattina, il mal di testa diventa un compagno per tutta la giornata.

 

I colpevoli, non pensano minimamente di commettere un reato perché mai si è saputo di una punizione esemplare. Accendere fuochi, per molti, è l’unica possibilità per smaltire le sterpaglie. Quando io da solo li affronto verbalmente o quando arriva la forza pubblica a farli smettere, il loro stupore è immenso: “Cosa sto facendo di male?” La loro ignoranza equivale alla mia intossicazione.

Le forze dell’ordine, si muovono solo su segnalazione perché la loro azione è prevalentemente di repressione e non di prevenzione. Quando arrivano sul posto ad invitare il piromane a smettere, il reato già è stato compiuto. Il colpevole smette, e domani c’è un nuovo colpevole che accende il fuoco. 

 

A livello del suolo, il fumo è inesistente; è dai 10 metri in su che la nube tossica assume la forma di una lettera T , la cui parte orizzontale si propaga  prendendo la direzione decisa dal moto dell’aria. E’ strano, che il fumo stazioni tra i 10 e i 20 metri dal suolo, senza andare né sopra, né sotto, propagandosi solo in orizzontale. Credetemi, un fuoco di grandi dimensioni, accesso alle sorgenti del Grassano, invade in dieci minuti anche il centro di Telese Terme che è a un chilometro circa.

Non so di chi è il compito preventivo. Chiedo quindi, civilmente, spiegazioni sulle responsabilità, non essendo più disposto né ad ammalarmi per l’incuria altrui, né a farmi giustizia da solo. Sono un cittadino, contribuisco all’erario statale; è mio diritto di avere tutela e risposte.

CHIEDO agli intestatari di questa comunicazione, per le questioni di loro competenza:

  • quale è il reato commesso da chi accende sterpaglie?

  • quali sono le pene relative?

  • la ASL è responsabile della prevenzione?

  • Il Comune di Telese Terme ha una politica di smaltimento delle sterpaglie?

  • Il Corpo forestale ha delle norme interne che regolano i lavori di disboscamento e bonifica?

Si prega di dare delle risposte in tempi ragionevoli; grazie e cordiali saluti.

Giovanni Forgione – V. Minieri 199,  82037  TELESE TERME  giforgi@libero.it